giovedì 10 dicembre 2015

Geni e motivazione





Quando il DNA entra nella pubblicità. Le varianti del gene DRD4 protagoniste dello spot Rover
Ieri aspettavo la partita di rugby Scozia-Italia e mi sono imbattuto in una pubblicità che citava qualcosa di genetico, ma stavo facendo rumore in cucina e non ho capito bene cosa diceva. Così sono andato a cercare su youtube e ho trovato la versione originale...
  
Il concetto espresso nello spot è molto chiaro: una persona su quattro è geneticamente predisposta all'avventura e lo strumento per aiutare questa attitudine naturale a manifestarsi è l'automobile in questione. Semplice e intrigante. 

Cercando ancora ho trovato un test correlato con il "desiderio incontrollabile di esplorare" The adventure gene test" in cui si precisa: "Esiste infatti una variante genetica, nota come DRD4-7R, presente in una persona su quattro al mondo. Essa è nota comunemente con il nome di Gene dell’Avventura: la variante rende le persone curiose, vogliose di andare oltre i confini e, se possibile, ancora più lontano. Le persone con questo gene risultano più propense a correre rischi e sono soggette ad un forte desiderio di esplorazione. Le persone con questo gene risultano più propense a correre rischi e sono soggette ad un forte desiderio di esplorazione."

Il punto di partenza di questo ragionamento è corretto: due varianti del gene DRD4, sono state associate a un comportamento attivo, indirizzato alla ricerca di nuovo esperienze. Il neuroscienziato Chuansheng Chen (Università della California) ha studiato queste varianti del gene DRD4 in più di 2 mila individui, provenienti da 39 popolazioni distribuite lungo i territori del primo grande viaggio della nostra specie: dall'Africa all'Europa. Chen ha trovato una maggiore frequenza delle varianti "avventurose" del gene DRD4 nelle popolazioni girovaghe rispetto a quelle più stanziali. Un articolo di Chen,Population Migration and the Variation of Dopamine D4 Receptor (DRD4) Allele Frequencies Around the Globe, pubblicato su "Evolution and Human Behavior" nel Settembre 1999, mostra una chiara associazione tra la variazione dei recettori della dopamina D4 (DRD4) e la propensione alla migrazione. Ma una realtà complessa come la curiosità o il bisogno umano di esplorare non si può ridurre a un singolo gene. Lo spiega molto bene David Dobbs in un articolo pubblicato due anni fa suNational Geographic Italia: L'inquietudine dei geni: "in effetti esiste una mutazione genetica di cui si parla spesso quando si affrontano questi temi: è una variante del gene DRD4, che serve a controllare la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto dal cervello che ha un ruolo importante nei meccanismi dell’apprendimento e della ricompensa. La variante, di cui è portatore circa il 20 per cento degli esseri umani, si chiama DRD4-7R e diversi studi la associano alla curiosità e all'irrequietezza."
Ma Dobbs mette in guardia contro facili entusiasmi: "Kenneth Kidd, un genetista della Yale University che vent’anni fa è stato tra gli scopritori della variante, avverte di non sopravvalutarne il ruolo. Come altri scettici, Kidd pensa che molti degli studi che collegano 7R alla tendenza a esplorare siano carenti dal punto di vista del metodo o della statistica".
Questa pubblcità ha acceso la mia curiosità. Sarà colpa di una variante del gene DRD4?


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